domenica 31 gennaio 2010

un bel lupacchiotto


Le riprese della terza stagione di "True blood" sono ancora in corso, ma nel frattempo possiamo goderci, con qualche anticipo, le fotografie dell'attore che interpreterà la parte di Alcide Herveaux: Joe Manganiello. Un altro maschietto interessante che si va ad aggiungere al folto numero di bei ragazzi che allietano la visione di questo telefilm ai nostri occhi femminili.
La signorina dell'ultima foto invece si chiama Dawn Olivieri, ed interpreterà Janice, la sorella di Alcide.

sabato 30 gennaio 2010

lost again

Emma Campbell Webster, Lost in Austen, Penguin
Create your own Austen adventure

Premetto che non ho letto questo libro: sono però stata attratta dal suo titolo mentre passavo davanti allo scaffale dei libri in lingua originale, e mi sono messa a sfogliarlo per cinque minuti. Inizialmente ho pensato che si trattasse di una novelization dello sceneggiato inglese carinissimo di cui ho parlato in un precedente post. Invece no: è un libro del tutto diverso, piuttosto originale e - oserei dire - interattivo.


Name? Elizabeth Bennet.
Mission: to marry both prudently and for love.
How? It's entirely up to the reader.


Molteplici personaggi e trame austeniani vengono riuniti insieme in queste pagine, in una sorta di gioco creativo nel quale è il lettore a decidere cosa succede. Ovviamente è un libro che non va letto linearmente dall'inizio alla fine. Contiene diverse scene, e il percorso seguito dal lettore dipende dalle scelte che si fanno man mano che si prosegue. Il "gioco" ha inizio da "Orgoglio e pregiudizio", ma poi, ad esempio, scegliere di andare a fare una passeggiata partendo da Netherfield significa capitare in "Ragione e sentimento" e conoscere l'affascinante Willoughby. Oppure accettare un invito a Bath porta a "Northanger Abbey" e al seducente Henry Tilney. Tutto è nelle mani di chi legge.
Il successo (o l'insuccesso) della missione dipenderà proprio da queste decisioni di percorso.E poi entra in gioco anche il concetto di punteggio, che viene assegnato a cinque categorie (Accomplishments, Intelligence, Confidence, Connections e Fortune). Si parte con un discreto punteggio in Intelligence e Confidence, ma con pochissimi punti in Fortune, e zero assoluto in Accomplishments e Connections. Per riuscire a fare un buon matrimonio bisogna aumentare il punteggio (!!!) e cercare di ottenere più punti in ambito di Connections e Accomplishments. Insomma, durante la lettura bisogna tenere accanto al libro un foglio e una matita, e tenere i conti...

Francamente non so quanto furbo o idiota sia questo libro. L'idea della trama che si genera a seconda delle scelte del lettore mi sembra piuttosto simpatica, mentre l'idea del punteggio (tipo test da Settimana Enigmistica) mi sembra un po' più insulsa. Comunque se qualche fan accanita di Jane Austen lo avesse letto, per favore lasci qualche commento.

mercoledì 27 gennaio 2010

giochino letterario

Su un altro blog ho visto questo giochino e, dato che è caruccio, lo riporto anche su queste pagine :) Regole semplici semplici:

1) In grassetto i libri che ho letto;
2) In corsivo quelli che desidero leggere;
3) Sottolineati quelli che amo particolarmente

1 Pride and prejudice - Jane Austen
2 The lord of the rings - JRR Tolkien
3 Jane Eyre - Charlotte Bronte

4 Harry Potter series - JK Rowling
5 Il buio oltre la siepe - Harper Lee
6 The Bible
7 Wuthering Heights - Emily Bronte
8 Nineteen Eighty Four - George Orwell
9 His Dark Materials - Philip Pullman
10 Great Expectations - Charles Dickens
11 Little Women - Louisa May Alcott
12 Tess of the D'ubervilees - Thomas Hardy
13 Catch 22 - Joseph Heller
14 Complete work of Shakespeare ('complete' no... solo alcuni)
15 Rebecca - Daphne Du Maurier
16 The Hobbit - JRR Tolkien
17 Birdsong - Sebastian Faulks
18 Catcher in the Rye - JD Salinger
19 The Time Traveller's Wife - Audrey Niffenegger
20 Middlemarch - George Eliot
21 Gone With the wind - Margaret Mitchell
22 The Great Gatsby - F. Scott Fitzgerald
23 Bleak House - Charles Dickens
24 War and Peace - Tolstoj
25 The hitch hiker's guide to the galaxy - Douglas Adams
26 Brideshead Revisited - Evelyn Waugh
27 Crime and punishment - Dostoevskj
28 Grapes and wrath - John Steinbeck
29 Alice in wonderland - Carroll
30 The wind in the willows - Kenneth Grahame
31 Anna Karenina - Tolstoj
32 David Copperfield - Charles Dickens
33 Chronicles of Narnia - CS Lewis
34 Emma - Jane Austen
35 Persuasion - Jane Austen
36 The lion, the witch and the wardrobe - CS Lewis
37 The kite runner - Khaled Hosseini
38 Captain Corelli's Mandolin - Louis de Bernieres
39 Memoirs of a geisha - Artur Golden
40 Winnie the Pooh - AA Milne
41 Animal Farm - George Orwell
42 The Da Vinci code - Dan Brown
43 One Hundred years of solitude - Garcia Marquez
44 A prayer for Owen Meaney - John Irving
45 The woman in white - Wilkie Collins
46 Anne of the green gables - LM Montgomery
47 Far from the Madding Crowd - Thomas Hardy
48 The handmaid's tale - Margaret Atwood
49 Lord of the flies - William Golding
50 Atonement - Ian McEwan
51 Life of Pi - Yann Martel
52 Dune - Frank Herbert
53 Cold comfort farm - Stella Gibbons
54 Sense and sensibility - Jane Austen
55 A suitable boy - Vikram Seth
56 The shadow of the wind - Carlos Ruiz Zafon
57 A tale of two cities - Charled Dickens
58 Brave new world - Aldous Huxley
59 The curious incident of the dog in the Night-time - Mark Haddon
60 Love in the time of cholera - Garcia Marquez
61 Of mice and men - John Steinbeck
62 Lolita - Vladimi Nabokov
63 The secret history - Donna Tartt
64 The lovely bones - Alice Sebold
65 Count of Monte Cristo - Dumas padre
66 On the road - Kerouac
67 Jude the obscure - Thomas Hardy
68 Bridget Jones' s Diary - Helen Fielding
69 Midnight's children - Salman Rushdie
70 Moby Dick - Herman Melville
71 Oliver Twist - Charles Dickens
72 Dracula - Bram Stoker
73 The secret garden - FH Burnett
74 Notes from a small island - Bill Bryson
75 Ulysses - James Joyce
76 The bell jar - Sylvia Plath
77 Swallowa and amazons - Arthur Ransome
78 Germinal - Emile Zola
79 Vanity Fair - Thackeray
80 Possession - Antonia Byatt
81 A christmas carol - Charles Dickens
82 Cloud Atlas - David Mitchell
83 The color purple - Alice Walker
84 The remains of the day - Kazuo Ishiguro
85 Madame Bovary - Flaubert
86 A fine balance - Rohinton Mistry
87 Charlotte's web - EB White
88 The five people you meet in heaven - Mitch Albom
89 Adventures of Sherlock Holmes - Conan Doyle
90 The faraway tree collection - Enid Blyton
91 Heart of darkness - Jospeph Conrad
92 The little prince - De Saint- Exupery
93 The wasp factory - Iain Banks
94 Watership Down - Richard Adams
95 A confederacy of dunces - John Kennedy Toole
96 A town like Alice - Nevil Shute
97 The three Musketeers - Dumas padre
98 Hamlet - Shakespeare
99 Charlie and the chocolate factory - Roald Dahl
100 Les miserables - Victor Hugo

martedì 26 gennaio 2010

ciclisti maleducati

Non so se sia uso comune anche nel resto d'Italia e d'Europa, ma qui a Torino molti ciclisti viaggiano belli tranquilli sui marciapiedi e sotto i portici. La città ha la felice caratteristica di possedere oltre 16 km di portici, e questo è molto utile nei giorni piovosi/nevosi invernali, dato che consente di camminare senza bagnarsi. Evidentemente anche i ciclisti apprezzano molto questa particolarità architettonica, perché quando piove ti sfrecciano tutti accanto sotto le volte porticate. E se quando piove posso anche arrivare minimamente a giustificarli (anche se mooolto poco), quando non viene giù acqua dal cielo li manderei tutti a stendere.
Per la miseria! Se inforcano una bicicletta in quel momento sono veicoli (sia per il Codice della Strada sia per il senso comune), a meno che non la stiano spingendo a mano. Cosa li fa ritenere di poter bellamente viaggiare sul marciapiede (che il più delle volte è a malapena sufficiente per i pedoni), spesso a velocità sostenuta, pretendendo talvolta che gli altri si spostino per farli passare? Ah già, ma loro ritengono di essere salvatori dell'umanità inquinata soltanto perché poggiano il culo su un sellino invece che un sedile di un'auto, e questo ai loro occhi li fa apparire esseri superiori a cui tutto è permesso...
Ebbene, sappiate che grazie alla vostra collega che stava sfrecciando sotto i portici di Via Po e mi è venuta addosso mentre io ero ferma davanti alle bancarelle dei libri usati, non mi ha neanche detto s'ciòpa ("crepa" per i non piemontesi) ed è ripartita in quarta - se un altro di voi mi sfiora mentre sto camminando sul marciapiede o sotto un portico, lo sgambetto è dietro l'angolo...

sabato 23 gennaio 2010

la favola nera di coraline

Coraline sospirò. - Tu proprio non capisci, vero? - disse - Io non voglio tutto ciò che desidero. Nessuno lo vuole. Non veramente. Che divertimento sarebbe, se potessi avere tutto ciò che desidero, senza problemi? Non avrebbe nessun valore. E poi che succederebbe?


Un giorno la piccola Coraline si accorge che una porta interna di casa sua è apparentemente sbarrata da un muro di mattoni. Cosa ci sarà oltre quella porta? Un giorno scopre che al di là della porta si apre un corridoio scuro, e alla fine del corridoio c'è una casa esattamente speculare, identica alla sua, dove trova due persone simili ai suoi genitori - l'altra madre e l'altro padre - che hanno però un
comportamento molto più accondiscendente e, piccolo particolare, due bottoni al posto degli occhi.
Due personaggi decisamente inquietanti, soprattutto l'altra madre, che cercano di convincere Coraline a rimanere nel loro mondo e a farla diventare una di loro. Anche perché sembra impossibile tentare di tornare indietro.
Ma grazie a un gatto e a un sassolino con il buco Coraline riuscirà a tornare nel suo mondo, salvando dal pericolo i suoi veri genitori e le anime di altri bambini che erano rimasti intrappolati oltre lo specchio.

Si tratta del primo libro di Neil Gaiman che leggo. L'autore ha scritto sia romanzi sia graphic novels (ad esempio "The sandman"), e fra i suoi titoli sono da citare anche "Neverwhere", "American Gods" e "Stardust".
Di “Coraline” è stato realizzato anche un film d'animazione (diretto da Henry Selick, autore insieme a Tim Burton del mitico "“The Nightmare before Christmas“), ed esiste anche la graphic novel (disegnata da P. Craig Russell). Il romanzo è accompagnato dalle cupe ed immaginifiche illustrazioni in bianco e nero di Dave McKean.

Una storia spaventosa destinata ai bambini, che incute un po' di timore anche a noi grandi. Oltre la porta la realtà è doppia, e confonde il concetto di bene e male. Gaiman stesso sostiene che “i bambini lo leggono come un’avventura. Gli adulti come un incubo“. Un buon libro per ragazzi è meritevole di essere letto anche dagli adulti, e anzi esce da questa stretta classificazione per diventare semplicemente un Libro e basta.

venerdì 22 gennaio 2010

buonanotte

Un pensierino prima di andare a nanna: sogni d'oro a tutte...

martedì 19 gennaio 2010

se non lo visiti lo portiamo via

A volte ci sono campagne di comunicazione (per le quali vengono sicuramente spesi fior fiore di euri), di cui mi chiedo quale sia l'effettiva utilità. E se invece quei soldi fossero utilizzati per migliorare il relativo servizio?
L'esempio classico sono gli insulsi spot che la Rai ci propina ad ogni inizio di anno, per "stimolarci" a pagare il canone. Ma santo cielo: se il canone lo sto già pagando da anni, continuo ad essere obbligata a farlo anche adesso, nonostante con il digitale terrestre (che mi è stato imposto) non riesca più a registrare i programmi come prima... Non mi serve 'sto cavolo di spot! E se i soldini di quegli spot la Rai li usasse invece per migliorare le proprie trasmissioni, invece di propinarci pacchi e contropacchi come il più infimo dei canali commerciali?

Stamattina sul giornale vedo invece le fotografie di quest'ultima provocatoria campagna pubblicitaria del Ministero dei Beni culturali, che si rivolge ai turisti e ai cittadini "minacciandoli" di portare via i monumenti se non verranno visitati. Vediamo così il pezzo di muro con il Cenacolo che viene spostato, il Colosseo smontato e il David portato via (a Londra!) con l'elicottero.
Come prima impressione, il messaggio non mi piace per nulla: "se non lo visiti lo portiamo via" ha un tono terroristico ed infantile. Cosa vuol dire "se non lo visiti"? Non sono io cittadino che devo garantire la salvaguardia di un bene artistico, ma sei tu Stato che lo dovresti fare, sia per un museo stra-visitato sia per un bene poco conosciuto. Anzi, ancora di più in questo secondo caso, se si tratta di un bene di nicchia o dimenticato. E poi se l'arte è patrimonio di una nazione, vuol dire che è dei suoi cittadini, e lo Stato non può comportarsi da padre-padrone e arrogarsi (seppure nella finzione di uno spot) il diritto di togliergliela.
Per quanto riguarda capolavori come quelli ritratti nei cartelloni (Colosseo, Cenacolo e David), poi non mi pare proprio che soffrano di penuria di visitatori, tutt'altro: quando sono stata a visitare la Galleria dell'Accademia a Firenze c'era una coda allucinante, e per il Cenacolo vinciano credo ci siano liste di prenotazione di mesi.
A me questa sembra una campagna irritante e abbastanza inutile - ma ovviamente è un'impressione personale. L'investimento pubblicitario poteva essere dirottato verso un restauro o un recupero concreto: l'arte italiana ne avrebbe sicuramente tratto maggior giovamento.

domenica 17 gennaio 2010

sherlock holmes


Sabato sera, incuranti della fiumana di persone in coda alla cassa del multisala per Avatar (che poco/nulla ci interessava), siamo andati a vedere "Sherlock Holmes", che non avevamo ancora visto.
Ehi, ma dov'è finita la classica mantellina a riquadri scozzesi? Genialmente sparita, sostituita da una giacca nera di velluto a coste che calza a pennello sul fisico niente affatto male di Robert Downey jr. Uno Sherlock che lascia per strada tanti anni di stereotipi cinematografici e che mantiene l'anima del personaggio letterario: asociale e distaccato osservatore in grado di ricondurre tutto ad una spiegazione razionale.
Jude Law non riuscivo ad immaginarmelo nei panni del Dottor Watson, e invece ecco che anche lui è perfetto nel ruolo (oltre a rappresentare un'ulteriore gioia per gli occhi).
La Londra evocata dalla computer graphic è cupa, grigia, bagnata e sulfurea, tanto da sembrare una Gotham City vittoriana. Bellissima. Mi chiedo solo se a fine Ottocento sul Tamigi navigassero ancora tutte quelle imbarcazioni che sembravano chiatte settecentesche (può darsi)... Il Tower Bridge in costruzione è un altro piccolo gioiellino, anche se mi chiedo come facciano i nostri personaggi a trovarsi, un attimo prima, nelle fogne sotto il parlamento di Westminster, e un attimo dopo, a sbucare nelle torri del ponte: nella realtà mi sembrano un pochino distanti... comunque ai fini filmici non importa.
Nonostante non abbia ben capito da dove fosse saltato fuori il personaggio femminile di Adler (ovvero quale fosse il background comune fra lei e Holmes), e in più di una circostanza abbia pensato "questo Sherlock Holmes sembra un po' un fumettone steampunk", alla fine il film mi è piaciuto.
P.S. Bella la scena d'inizio, con il logo Warner sul selciato che introduce subito la strada nel vivo del film... e anche i titoli di coda...

martedì 12 gennaio 2010

che sete!


La notizia proveniente oggi dal rutilante universo della pubblicità è che Hugh Jackman sarà, per i prossimi tre anni, il nuovo testimonial del Lipton Ice Tea. Le riprese dello spot sono state effettuate oggi a Rio de Janeiro, e quindi è verosimile pensare che fra brevissimo vedremo in televisione il nostro caro Hughino alle prese con la bevanda ambrata.

Il comunicato ufficiale recita "Hugh Jackman, con il suo approccio ottimista alla vita, incarna alla perfezione la filosofia Drink Positive rispecchiando i valori di Lipton Ice Tea, ed è perciò la figura perfetta per il brand."

lunedì 11 gennaio 2010

la bagna cauda

Sono reduce da una domenica dedicata alla bagna cauda :-) Il piatto è sempre buonissimo, ma essendo un po' pesante quest'oggi il mio stomaco ne sta ancora risentendo un po'.
Per chi non lo sapesse, la bagna cauda è uno dei piatti tipici piemontesi più diffusi e presenti nella tradizione culinaria della regione. I suoi ingredienti sono molto semplici, e sono memoria di un tempo in cui era uno dei pochi piatti facilmente accessibili alla gente del popolo.
L'ingrediente fondamentale è rappresentato dalle acciughe, che nei secoli passati arrivavano dalla Provenza passando per le Alpi Marittime.


Ricetta per 4 persone
Ingredienti
- 80 gr. burro
- 6 spicchi d'aglio tritato fine
- 250 gr. olio di oliva
- 200 gr. acciughe sotto sale sciacquate e senza lische
Opzionali
- 100 ml di panna fresca
- 4-5 noci

Usate un tegame di terracotta di circa 15 cm di diametro dotato di manico, su un fornelletto a spirito, in modo che il contenuto resti caldissimo, ma non arrivi a bollitura.
Sciogliete il burro nel tegame, unitevi l'aglio e lasciatelo cuocere per 15 minuti circa su fiamma bassissima, non deve imbiondire. Aggiungete l'olio e proseguite la cottura a calore molto dolce per 10 minuti. Spezzettate le acciughe e aggiungetele alla salsa, senza mai farla bollire, che va fatta cuocere per altri 30-40 minuti.

Molti usano aggiungere 100 ml di panna fresca 10-15 minuti prima del termine di cottura, per ammorbidire il gusto finale della bagna cauda.
Un'altra aggiunta opzionale è quella di 4-5 noci tritate (che servono ad evocare il gusto dell'olio di noci, che si usava una volta al posto di quello di oliva - in Piemonte naturalmente erano più comuni le noci che non gli ulivi!).

Nella bagna cauda si intingono verdure crude di vari tipi: cardi, gambi di sedano, foglie tenere di cavolo verza, cimette di cavolfiore, rape, carote, topinambour, ravanelli, peperoni crudi o arrostiti divisi a fette.

venerdì 8 gennaio 2010

steinlen



genitori moderni

Conversazione ascoltata stamattina in metropolitana: accanto a me c'erano tre donne che rientravano al lavoro, tutte intorno alla quarantina. Dopo aver parlato delle vacanze si sono tutte lamentate della quantità (a loro parere abnorme) dei compiti per le feste dati dalle maestre della loro povera progenie. Tutte sembravano essere particolarmente fiere del fatto che nessuno di questi pargoletti li avesse finiti (e forse nemmeno cominciati, boh...?)
Tanto per dare ulteriore testimonianza, un paio di queste brave mamme moderne si sono poi vantate fra loro che l'estate scorsa avevano firmato ai loro figli una sorta di "giustifica" per non aver fatto NESSUNO dei compiti delle vacanze che erano stati loro assegnati dalle maestre (devono proprio essere delle streghe queste disgraziate di maestre, eh...? Pensare di dare dei compiti a bambini che, lasciati a se stessi, probabilmente nel giro di due settimane si dimenticherebbero tabelline e grammatica - sempre se insegnano ancora queste cose, io non sono più molto aggiornata con lo stato attuale della scuola).
Anyway, queste mamme sottolineavano il fatto che i compiti avrebbero interferito con il normale svolgimento delle vacanze che loro avevano prenotato, e questa non era certo una cosa concepibile, no?
Io sono SCANDALIZZATA da quello che ho sentito, ma purtroppo non me ne stupisco, perché se è vero che alle superiori e all'università pare che nessuno sappia più scrivere in italiano, la ragione è probabilmente da ricercarsi molto più a monte. Magari le povere maestre fanno quel che possono, ma a volte non è sufficiente.

Io ricordo benissimo che nell'estate fra la 2a e la 3a elementare i miei genitori non mi diedero il permesso di giocare con una nuova Barbie che mi avevano comperato, sino a quando non ebbi finito tutto il librettino dei compiti estivi. Sino ad allora sapevo che la Barbie c'era, ma era chiusa a chiave nell'armadio. E visto che altre Barbie non ne avevo, questa cosa fu sufficiente a: 1) spronarmi a finire i compiti, 2) attribuire alla bambola il giusto valore di un giocattolo "guadagnato".

martedì 5 gennaio 2010

tempo di saldi

Oggi primo giorno di saldi qui a Torino. E mi scopro anch'io un pochino shopaholic: pur non avendo bisogno di nulla di specifico, oggi ho partecipato volontariamente anch'io al grande rito di massa, e me ne sono tornata a casa con un golf e una maglia. Che si vanno ad aggiungere alle decine e decine che già sono stipati nel guardaroba, e che competono per ottenere preziosi centimetri di spazio.
Però a mia parziale discolpa devo dire che il mio tragitto ufficio-metropolitana passa solitamente per le vie più commerciali della città, e quindi sarebbe stata necessaria una volontà di ferro per non entrare - e dare almeno un'occhiatina - nei negozi lungo il percorso... Entrata, ci sono entrata, e poi il golfino era così carino, e la maglia mi sembrava così calda... in questi giorni di freddo gelido mi è sembrato un acquisto utile!

lunedì 4 gennaio 2010

la ragazza fantasma


A ventisette anni, niente funziona nella vita di Lara. Il fidanzato l'ha lasciata, ma lei non si arrende e lo perseguita con messaggi e telefonate, la società di cacciatori di teste che ha aperto con la sua migliore amica non decolla, la socia ha pensato bene di trasferirsi a Goa lasciandola in un mare di guai e la sua famiglia la considera un po' picchiatella... Quando si trova costretta dai genitori ad andare al funerale di una vecchia prozia di centocinque anni che non ha mai conosciuto, Lara sente di aver toccato il fondo. Durante la funzione, però, succede qualcosa di incredibile: le appare una ragazza bellissima, diafana, vestita con l'accurata ed eccentrica eleganza degli anni Venti, che le chiede con insistenza: "Dov'è la mia collana? Voglio la mia collana!". Chi è questa ragazza? Di quale collana parla? E com'è che solo lei tra i presenti al funerale la vede? Insomma, va bene lo stress, ma addirittura avere le visioni! In effetti l'immaginazione di Lara è sempre stata molto fervida, ma quello che da questo momento le accadrà sorprenderà anche lei. Ciò che ancora non sa è che la misteriosa ragazza comparsa dal nulla, capricciosa, pungente e stravagante, vestita con meravigliosi abiti vintage, diventerà la sua guida, la sua amica più cara, la confidente perfetta, e che la ricerca dell'agognata collana si trasformerà per entrambe in una sorprendente avventura.

Nelle prime 100 pagine ho trovato la ragazza fantasma del titolo irritante e antipatica, con quel suo comparire improvvisamente nelle situazioni e quel suo urlare nelle orecchie. "Subito. DILLO! DILLO!" Roba da tirarle il collo se non si fosse già trattato di un essere incorporeo.
E poi, quasi miracolosamente, la storia e i personaggi hanno cominciato ad interessarmi, fantasma incluso, quasi come se anche a me qualcuno avesse sussurrato all'orecchio "ora questo libro ti piace".
La ricerca della collana si intreccia con le scoperte che Lara fa riguardanti il quadro di Sadie e il suo amore di gioventù e, soprattutto, il caro zio Bill, sino ad arrivare ai capitoli finali, buonisti e commoventi.
Una nota a proposito dei protagonisti maschili di tutti i libri della Kinsella, compreso questo: com'è che sono quasi sempre, immancabilmente, degli uomini d'affari belli e di successo? Non che la cosa dispiaccia... però ogni volta finiscono per sembrarmi intercambiabili gli uni con gli altri - una volta o l'altra la nostra autrice potrebbe anche sperimentare qualcosa di diverso...

sabato 2 gennaio 2010

diario di campagna


Quando ero bimba, mia zia un anno mi regalò un'agenda che aveva trovato in allegato a una rivista - "Grazia", se ricordo bene - e che conteneva tanti piccoli deliziosi disegni di fiori, foglie, arbusti e uccellini. Tutte quelle illustrazioni mi accompagnarono per diverso tempo ed entrarono a far parte delle immagini legate ai miei ricordi d'infanzia.

La scorsa estate, in un meraviglioso Bed & Breakfast in cui sono stata nei pressi di Edimburgo, ho scoperto casualmente che esisteva un libro completo contenente tutte quelle illustrazioni, insieme a molte altre, accompagnate da testi e citazioni poetiche. Sul comodino accanto al letto si trovavano infatti alcuni libri da leggere, ed è stata davvero una sorpresa (un po' come sentire il profumo delle madeleines di proustiana memoria) ritrovare questi disegni, raccolti in un volume che i gestori del b&b avevano regalato alla loro figlia quand'era bambina (come recitava la dedica in prima pagina).

Il libro - "The Country Diary of an Edwardian Lady" - è il diario autentico di una giovane donna del primo Novecento, scoperto per caso nella biblioteca di una quieta casa di campagna inglese, interamente scritto a mano ed edito in facsimile.
Edith Holden (1871-1920) ha annotato in parole e disegni la flora e la fauna della campagna inglese attraverso il ciclo delle stagioni.
Nei suoi acquerelli rivivono scene campestri, gli umori della terra, il trascorrere delle stagioni.
I fiori, gli insetti, gli uccelli e le altre piccole creature che popolano la campagna si uniscono alle annotazioni quotidiane della signora inglese, alle minuziose osservazioni botaniche, alle poesie predilette, ai detti popolari della saggezza contadina.


In Italia il libro è stato pubblicato dalla Mondadori, col titolo di "Diario di campagna di una signora inglese del primo Novecento". Ed è uno dei titoli che spero di trovare, prima o poi, in italiano o in inglese, su qualche bancarella dell'usato.