lunedì 4 gennaio 2010

la ragazza fantasma


A ventisette anni, niente funziona nella vita di Lara. Il fidanzato l'ha lasciata, ma lei non si arrende e lo perseguita con messaggi e telefonate, la società di cacciatori di teste che ha aperto con la sua migliore amica non decolla, la socia ha pensato bene di trasferirsi a Goa lasciandola in un mare di guai e la sua famiglia la considera un po' picchiatella... Quando si trova costretta dai genitori ad andare al funerale di una vecchia prozia di centocinque anni che non ha mai conosciuto, Lara sente di aver toccato il fondo. Durante la funzione, però, succede qualcosa di incredibile: le appare una ragazza bellissima, diafana, vestita con l'accurata ed eccentrica eleganza degli anni Venti, che le chiede con insistenza: "Dov'è la mia collana? Voglio la mia collana!". Chi è questa ragazza? Di quale collana parla? E com'è che solo lei tra i presenti al funerale la vede? Insomma, va bene lo stress, ma addirittura avere le visioni! In effetti l'immaginazione di Lara è sempre stata molto fervida, ma quello che da questo momento le accadrà sorprenderà anche lei. Ciò che ancora non sa è che la misteriosa ragazza comparsa dal nulla, capricciosa, pungente e stravagante, vestita con meravigliosi abiti vintage, diventerà la sua guida, la sua amica più cara, la confidente perfetta, e che la ricerca dell'agognata collana si trasformerà per entrambe in una sorprendente avventura.

Nelle prime 100 pagine ho trovato la ragazza fantasma del titolo irritante e antipatica, con quel suo comparire improvvisamente nelle situazioni e quel suo urlare nelle orecchie. "Subito. DILLO! DILLO!" Roba da tirarle il collo se non si fosse già trattato di un essere incorporeo.
E poi, quasi miracolosamente, la storia e i personaggi hanno cominciato ad interessarmi, fantasma incluso, quasi come se anche a me qualcuno avesse sussurrato all'orecchio "ora questo libro ti piace".
La ricerca della collana si intreccia con le scoperte che Lara fa riguardanti il quadro di Sadie e il suo amore di gioventù e, soprattutto, il caro zio Bill, sino ad arrivare ai capitoli finali, buonisti e commoventi.
Una nota a proposito dei protagonisti maschili di tutti i libri della Kinsella, compreso questo: com'è che sono quasi sempre, immancabilmente, degli uomini d'affari belli e di successo? Non che la cosa dispiaccia... però ogni volta finiscono per sembrarmi intercambiabili gli uni con gli altri - una volta o l'altra la nostra autrice potrebbe anche sperimentare qualcosa di diverso...

2 commenti:

  1. ciao,
    devo leggere anche io questo libro!! ;)

    quindi visto che non ti è sembrato male a quanto ho capito penso che lo acquisterò!! ;)

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  2. Sì, bé alla fine devo dire che mi è piaciuto!
    E in effetti c'è una vena leggermente più malinconica e riflessiva rispetto agli altri della Kinsella (non so se ne hai già letto qualcuno...), che erano sicuramente più sbarazzini.

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