domenica 17 gennaio 2010

sherlock holmes


Sabato sera, incuranti della fiumana di persone in coda alla cassa del multisala per Avatar (che poco/nulla ci interessava), siamo andati a vedere "Sherlock Holmes", che non avevamo ancora visto.
Ehi, ma dov'è finita la classica mantellina a riquadri scozzesi? Genialmente sparita, sostituita da una giacca nera di velluto a coste che calza a pennello sul fisico niente affatto male di Robert Downey jr. Uno Sherlock che lascia per strada tanti anni di stereotipi cinematografici e che mantiene l'anima del personaggio letterario: asociale e distaccato osservatore in grado di ricondurre tutto ad una spiegazione razionale.
Jude Law non riuscivo ad immaginarmelo nei panni del Dottor Watson, e invece ecco che anche lui è perfetto nel ruolo (oltre a rappresentare un'ulteriore gioia per gli occhi).
La Londra evocata dalla computer graphic è cupa, grigia, bagnata e sulfurea, tanto da sembrare una Gotham City vittoriana. Bellissima. Mi chiedo solo se a fine Ottocento sul Tamigi navigassero ancora tutte quelle imbarcazioni che sembravano chiatte settecentesche (può darsi)... Il Tower Bridge in costruzione è un altro piccolo gioiellino, anche se mi chiedo come facciano i nostri personaggi a trovarsi, un attimo prima, nelle fogne sotto il parlamento di Westminster, e un attimo dopo, a sbucare nelle torri del ponte: nella realtà mi sembrano un pochino distanti... comunque ai fini filmici non importa.
Nonostante non abbia ben capito da dove fosse saltato fuori il personaggio femminile di Adler (ovvero quale fosse il background comune fra lei e Holmes), e in più di una circostanza abbia pensato "questo Sherlock Holmes sembra un po' un fumettone steampunk", alla fine il film mi è piaciuto.
P.S. Bella la scena d'inizio, con il logo Warner sul selciato che introduce subito la strada nel vivo del film... e anche i titoli di coda...

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