sabato 20 marzo 2010

la principessa e il ranocchio

La principessa e il ranocchio è un film molto carino e originale, ma per essere un lavoro Disney vi ho trovato atmosfere più dark e cupe rispetto ai soliti standard. Credo che se l'avessi visto da piccola alcune scene - il cattivo Facilier (che mi ha stranamente ricordato Adriano Celentano, mah!!) e le sue evocazioni delle ombre demoniache del voodoo, la scena nel cimitero e la morte di uno dei personaggi di contorno - mi avrebbero turbata non poco. Un po' come la strega di Biancaneve :-)
Quando il film è uscito - lo scorso autunno - le recensioni sottolinearono con insistenza come si trattasse forse del primo cartone Disney ad avere una protagonista di colore. Segno dei tempi, sulla scia della nuova presidenza USA. Non ho fatto particolarmente caso a quest'aspetto (nel senso che il colore della pelle di un personaggio animato non mi sconvolge per nulla), ma ho trovato molto originale l'ambientazione: New Orleans e il bayou circostante, negli anni '20.

Tiana è una giovane cameriera, con una mentalità intraprendente ed emancipata, che sin da bambina coltiva il sogno che era stato anche quello del padre, cioè quello di aprire un proprio ristorante, dove offrire buoni piatti e buona musica jazz. Per una serie di circostanze, finisce casualmente per baciare Naveen, un principe trasformato in ranocchio da un amuleto voodoo di un diabolico e malvagio imbroglione, e si ritrova lei stessa tramutata in rana! I due hanno caratteri inizialmente piuttosto in conflitto: lei abituata a lavorare duro per guadagnarsi ciò che desidera, lui viziato e pigro com'è d'uso per i principi, e dedito solo a canti e balli.

Ma trasformati in ranocchio e ranocchia, e sbattuti di colpo nella palude, i due finiscono per diventare compagni d'avventura e collaborare per sopravvivere (la palude è un posto assai pericoloso per le due bestiole). Con l'aiuto di Louis, un alligatore appassionato di musica jazz, e di Raymond, una lucciola romantica e sognatrice, Tiana e Naveen riescono ad arrivare dalla vecchia Mama Odie, che gli rivela come fare per tornare umani: il principe rospo dovrà baciare una principessa. E dove trovarne una? Sembra che ai fini della rottura dell'incantesimo anche la figlia del cosiddetto Re del Mardi Gras di New Orleans possa andare bene, in fin dei conti è una "principessa" per quel giorno di festeggiamenti, sino a mezzanotte. Però il tempo scorre, e qualcosa va storto. Nonostante la "principessa" baci il ranocchio sullo scoccare della mezzanotte, sia Tiana che Naveen non riacquistano il loro aspetto umano. Pare quindi che i due siano destinati a rimanere rane...

Ma le difficoltà della loro avventura hanno tirato fuori il meglio di entrambi, e i due nel corso della storia si sono scoperti innamorati, e decidono di restare insieme, sposandosi. Alla fine della cerimonia, celebrata dalla vecchia Mama Odie, dopo il rituale "vi dichiaro ranocchio e moglie", Naveen bacia Tiana, che ormai è divenuta una vera principessa, e l'incantesimo si spezza, riportando la coppia al suo vero aspetto umano. Tiana riuscirà a comprare i locali e a mettere in piedi il ristorante dei suoi sogni, e il suo principe le darà una mano in sala e sul palco dei musicisti. Mmmhhh... mi vien da pensare che non ci sono soltanto i principi dei cartoni che svolgono queste attività, ahimé...

La prima mezzora del cartone, ambientata fra gli umani, ha un ritmo più lento. Dopo la trasformazione la vicenda si trasferisce nella natura della palude, si fa più divertente e fiabesca, con alcune scenette davvero comiche.
Per saper davvero donare la felicità agli altri, attraverso il piacere della cucina (e realizzare quindi il suo antico sogno), Tiana dovrà prima conoscere la felicità per sé, attraverso l'amore, e capire che un sogno non è davvero bello se non è condiviso con qualcuno.

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