mercoledì 16 giugno 2010

la marchesa e il libertino


A volte un bel film viene messo in ombra da uno di argomento/tema simile uscito nello stesso periodo, che finisce per avere maggior successo e notorietà presso il pubblico. E' successo, ad esempio per The Prestige e The illusionist, entrambe storie di maghi sullo sfondo dell'Inghilterra vittoriana, uscite a distanza di pochi mesi l'una dall'altra (e forse per questo il film uscito dopo è stato considerato una sorta di "copia" e passato un po' in sordina).

Questa cosa è sicuramente capitata per un film che ho avuto modo di vedere l'altra sera. Si tratta di "Valmont", rilettura di Milos Forman de "Le relazioni pericolose" di Choderlos De Laclos, con Annette Bening, Meg Tilly, Colin Firth, Fairuza Balk.
Le relazioni pericolose, romanzo epistolare, fu pubblicato nel 1782 e suscitò immediatamente enorme scalpore, venne definita un'opera scandalosa e immorale, tanto che il suo autore venne punito dalle autorità militari. Ciò nonostante le ristampe si susseguirono rapidamente, e si dice che anche Maria Antonietta ne avesse una copia sul comodino.

Chi ha la mia età si ricorderà sicuramente che a metà degli anni Ottanta ne venne tratto un film - dallo stesso titolo - interpretato da Glenn Close, John Malkovich (nei panni della marchesa De Merteuil e del visconte di Valmont) e Michelle Pfeiffer, diretto da Stephen Frears. Ebbene, quel film ebbe talmente tanta eco e successo che "Valmont", tratto dallo stesso libro ma, ahimé, uscito l'anno successivo, venne quasi ignorato. Completamente senza motivo, direi. Milos Forman, regista di questa seconda pellicola, ci tenne a precisare che i due progetti erano andati avanti in parallelo, senza incrociarsi, e che era stato il caso a volere che entrambi fossero pronti ad uscire nello stesso periodo. Però alla fine "Le relazioni pericolose" ebbe glorie, onori e pubblico, e "Valmont" quasi nulla.

"Valmont" è invece un film delizioso ed elegante, pervaso da un'atmosfera graziosamente rococò, libertina e allegra, molto meno cupo e tragico di quanto invece mi ricordassi "Le relazioni pericolose" (che però ho visto un bel po' di anni fa... e quindi il ricordo è un po' sbiadito). Gli attori sono molto più adeguati, secondo me, rispetto alle facce delle star hollywoodiane utilizzate da Frears. E così ho anche scoperto che colui che nell'immaginario collettivo femminile (soprattutto delle inglesi) è identificato con Mr Darcy dalla camicia bagnata in gioventù è stato anche Valmont, il cinico e annoiato libertino francese...
Gli ambienti e le scene ricordano molto i quadri di Fragonard e Boucher: ad esempio la seduzione (riuscita) di Cecile da parte di Valmont...

1 commento:

  1. che buffo, anch'io ne ho parlato nel mio blog!!condivido la tua analisi

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