martedì 10 maggio 2011

i love shopping

Ho rivisto ieri sera il film basato su "I love shopping" e, forse perché è ormai passato un po' di tempo da quando avevo letto i libri, mi sono resa particolarmente conto di quanto la pellicola sia differente dai libri (parlo al plurale perché "I love shopping" è soltanto il primo libro della serie dedicata a Becky Blomwood, ma poi ce ne sono alcuni altri).


I libri della serie mi erano piaciuti, e li avevo davvero trovati esilaranti. Ma quanto era spassosa la Becky dei libri? E quanto di lei si poteva ritrovare nel lettore stesso? Pur non arrivando (neanche lontanamente!) ai suoi eccessi mi ero anche riconosciuta in alcuni suoi atteggiamenti: quante volte avevo comprato cose che non mi servivano davvero, soltanto perché ero un po' giù o perché pensavo che si trattasse di un'offerta da non perdere? Solo intorno al quarto libro, o giù di lì, ho però cominciato a dirmi che Becky è davvero un'immatura viziata che non impara mai dai propri sbagli, e si merita i casini nei quali va a cacciarsi (anzi, in quel libro io mi sono ritrovata molto più simile alla sorella, quindi totalmente agli antipodi rispetto a lei).

Comunque questa serie di libri, seppur leggera e poco impegnativa da leggere, si può vedere anche sotto una luce più profonda. A mio parere l'autrice è un'acuta osservatrice del costume e dei comportamenti della nostra società. Qualcosa di Becky c'è in tutti noi, e alla fine non si tratta di un personaggio completamente negativo, ma è invece una ragazza fondamentalmente buona, carina e intraprendente, che finisce nei guai spesso per colpa sua (e non sa fermarsi), ma non capita certo a causa di una sua cattiveria d'animo. E' vero che a volte - mentre leggi - ti verrebbe da torcerle il collo, ma in maniera bonaria, perché alla fin fine ti dispiace per lei...
Questo a proposito dei libri, di cui do un giudizio complessivo positivo.

Invece della Becky ritratta nel film non riesco a salvare granché: per tutta la durata mi veniva voglia di scuoterla, bruciarle la carta di credito (ehm... le carte) e costringerla a non dire balle a mezzo mondo a proposito del tizio del recupero crediti. Quante figure imbarazzanti si sarebbe risparmiata?
E com'è che il solito golden boy sempre presente nei libri della Kinsella, l'affascinante giovane uomo d'affari e di successo che si trova notoriamente a ogni angolo di strada, si innamora comunque (e nonostante tutto) di questa bugiarda patologica dai capelli arancioni? Quale aspetto della sua personalità l'avrà particolarmente colpito?
Inoltre, del film non mi è piaciuta l'ambientazione intera a New York. Becky è inglese, così come la sua famiglia, e nella serie "libresca" si trova in trasferta a N.Y soltanto dal secondo libro. Quindi il film non riesco a promuoverlo: è carino e si fa guardare, ma non possiede la verve e il carattere dei libri.

5 commenti:

  1. Non ho mai letto i libri di questa serie, anche se tutte le mie amiche me ne hanno sempre parlato un gran bene!

    RispondiElimina
  2. Quello che secondo me manca alla Becky del film è la caratteristica fondamentale della Becky dei libri: la capacità del lettore di riconoscersi, nei limiti, in alcuni dei suoi atteggiamenti. La Kinsella è un'acuta osservatrice ed è bravissima a esasperare alcuni atteggiamenti della collettività
    Il film invece è eccessivo e basta, è impossibile empatizzare con Becky e dispiacersi per lei. L'ho visto ieri sera per la prima volta e sono passati anni da quando ho letto i libri (solo i primi due, a dire il vero), ma alla fine devo dire che mi sono ritrovata con la voglia di prendere in mano il terzo perché sentivo la mancanza di *quella* Becky.

    RispondiElimina
  3. @FebruarySong - esattamente, proprio quello che sostengo io... i libri sono carini: vai avanti a leggerli (a me manca solo l'ultimo che è uscito)

    RispondiElimina
  4. Non ho visto il film e confesso di aver letto solo due libri della serie, regali di un'amica cara in occasioni precise della mia vita: matrimonio e gravidanza. Anch'io li ho trovati esilaranti e sono d'accordo sul fatto che dietro all'apparente leggerezza, ci sia uno spessore acuto e ironico.
    Senza contare che, sono ben scritti, cosa non del tutto scontata al giorno d'oggi!

    RispondiElimina
  5. Concordo in pieno! Ho amato molto la serie proprio per la sua leggerezza e la grande ironia con cui è tratteggiato il personaggio di Becky, che nonostante tutto, trovo davvero simpatica! Il film, sinceramente, non mi è piaciuto nemmeno un po'. A parte la trama totalmente storpiata, i personaggi di Becky e Luke sono davvero molto, troppo diversi da quelli dei libri, piatti come due sottilette e anche vagamente idioti...Insomma, bocciato!

    RispondiElimina