mercoledì 9 maggio 2012

emma in stile manga

Yoko Hanabusa, Emma, Goen
Questo volumetto (appena uscito e disponibile nelle fumetterie) è l'adattamento in formato manga di un classico della letteratura inglese: "Emma" di Jane Austen.
Il romanzo è condensato in poco più di 120 tavole. L'adattamento dei dialoghi mi è sembrato un po' troppo "giapponese" rispetto alle frasi originali della Austen. Non so se la sensazione sia soltanto mia, ma ho percepito un ricorrente tono ossequioso e cerimonioso, e questo perché probabilmente nella traduzione ci si è attenuti in modo letterale al giapponese, che è una lingua che ha strutture particolarmente cerimoniose ed arzigogolate. Una lingua riflette sempre la cultura che la usa.
In più ho notato alcuni errorini qua e là; in una pagina il traduttore fa passare improvvisamente Emma dal "voi" al "tu" nei riguardi di Mr Knightley, per poi ritornare al "voi": evidentemente un banale errore, ma con una rilettura finale da parte di un editor si sarebbe potuta evitare.

Tralasciando queste pignolerie, però, il manga è abbastanza carino. Suo merito (o demerito, chissà?) è l'avermi finalmente fatto apparire il personaggio di Emma abbastanza antipatico. Dico questo perché sia quando avevo letto il libro, sia quando mi è capitato di vedere alcune delle trasposizioni filmiche e sceneggiati tv che ne sono stati fatti, la figura di Emma mi è sempre abbastanza piaciuta: non l'ho mai trovata particolarmente antipatica (come invece pare che l'abbiano trovata altri lettori austeniani). Invece in questo manga l'ho cordialmente detestata anch'io (e mi sono finalmente sentita parte del gruppo), forse principalmente a causa del registro linguistico utilizzato, ma anche perché appare davvero come un'inguaribile ficcanaso, pronta a farsi mille film mentali sulla base di una sola parola, o addirittura di una semplice ipotesi.

I disegni hanno un tratto bello ed elegante, che ricorda molto la Yumiko Igarashi di Candy Candy e Georgie.

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