giovedì 16 agosto 2012

a storm of swords

Terzo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin.
In Italia la Mondadori l'ha pubblicato dividendolo in tre parti:
Tempesta di Spade + I Fiumi della Guerra + Il Portale delle Tenebre.

Il mio commento si riferisce alle tre parti complessive: che senso avrebbe parlarne in maniera separata, quando si origine di tratta di un libro unico?

Fate molta attenzione se siete invitati a un matrimonio, in quel di Westeros, e anche se vi trovate ad essere lo sposo. Forse è meglio che vi procuriate una scusa.

Questo libro è una carneficina. Ma era da un sacco che una serie non mi coinvolgeva ed avvinceva così tanto.
Nel percorso che va dall'inizio alla fine di questo terzo tomo Martin scava ulteriormente negli scenari già visti, e allarga come al solito la platea dei personaggi. Anche perché qui ne fa fuori e ne mutila un buon numero, e non gente di poco conto bensì molte carte di quelle pesanti, in modo talvolta inaspettato. Se non volete spoiler non proseguite... Robb e Vento Grigio (noooo!), Joffrey (era ora piccolo stronzetto: finalmente!), Balon Greyjoy, Tywin Lannister, Holster Tully, Ygritte (breve lacrimuccia), il Mastino (forse morirà, molto probabilmente, ma non si capisce: chissà?), il cugino Cleos Frey, il comandante Mormont e buona parte dei Confratelli - prima sul Pugno dei Primi Uomini (e questo me l'aspettavo), e poi all'accampamento di Craster (e qui invece non me lo aspettavo, porca paletta), Lysa Arryn (è dal primo libro che speravo che qualcuno la facesse tacere), la vipera di Dorne (peccato, pensavo fosse un personaggio che avrebbe potuto rivelare sviluppi interessanti). Tutti passati a miglior vita, mentre Jaime Lannister e Catelyn Stark non se la passano troppo bene, mutilati nel corpo, e direi anche nell'anima.

Rispetto ai libri precedenti, è aumentata moltissimo la mia stima nei confronti di Jaime (quanto mi piace ora!), mentre è caduta alquanto la mia simpatia per Arya - ho trovato piuttosto barbose alcune parti dei suoi POV - e non mi fa impazzire il fatto che stia diventando un'assassina apparentemente implacabile e senza rimorso.

Credo di aver cominciato a capire solo ora il senso della denominazione della serie "Cronache del ghiaccio e del fuoco": la battaglia finale sarà probabilmente quella fra gli Estranei di ghiaccio e la fazione del fuoco, che mi immagino sarà capeggiata dal dio di Melisandre ma forse ancor di più dai draghi di Daenerys (sempre se prima o poi si deciderà di schiodarsi dalle terre lontane d'oriente e si appropinquerà a Westeros). E Stannis per ora sembra essere l'unico re che ha capito che il vero nemico si trova a nord oltre la Barriera (nonché uno degli unici re rimasti... anche perché Tommen è un bambino, e della casa Greyjoy in questo libro non si è visto molto).
I personaggi di Jon e Tyrion mi piacciono sempre molto, e ho apprezzato molto anche Brienne (soprattutto nel suo rapportarsi con Jaime). Adesso mi prendo una pausa di decompressione dedicandomi a letture diverse, e tra brevissimo riprendo col quarto tomone.

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