martedì 14 maggio 2013

austenland

Jane Hayes lavora come grafica per una rivista a New York, e dopo varie scottature amorose si è ripromessa che, per fidanzato, non si accontenterà di niente di meno dell'equivalente di Mr Darcy di Orgoglio e Pregiudizio o, per meglio dire, del Darcy interpretato da Colin Firth nello sceneggiato della BBC che lei conosce ossessivamente a memoria.
La prozia di Jane scopre questo suo piccolo segreto, e le lascia come eredità una vacanza completamente pagata a Pembrook Park in Inghilterra, una specie di Austenland (sì proprio una specie di Disneyland declinata secondo le atmosfere austeniane) per donne ricche in cerca di un eroe da romanzo. Jane spera che questo posto le servirà come terapia, come un'ultima lussuosa full-immersion nella sua ossessione per Mr Darcy, prima di abbandonare le sue fantasie e tornare definitivamente nel mondo reale.

Però dentro Austenland capire che cosa è reale (e che cosa è stupendamente recitato) è anche più complicato delle regole del whist. Combattuta fra il sexy giardiniere e l'attore che interpreta il ruolo di Darcy, Jane si trova innanzitutto a confrontarsi con le regole dell'etichetta, e poi a godersi il ruolo che si è costruita di fanciulla più affascinante del ballo. Ma quando sarà ora di dire addio a Austenland, Jane riuscirà a lasciarsi dietro i propri sogni?

Al principio la storia del libro mi ispirava, altrimenti non l'avrei nemmeno cominciato... mi sembrava stuzzicante leggere una storia su persone contemporanee che, volontariamente, facevano finta di vivere in epoca Regency (avevo questo pensiero). Ma il libro non mi ha convinta del tutto, e in alcune parti ho pensato che fosse davvero ridicolo, così come le regole della casa (niente oggetti moderni, a pena di essere cacciati via!) La fine è abbastanza prevedibile, non ho mai dubitato per un istante che sarebbe andata così.

Invece giuro che non lo sapevo, l'ho appena scoperto consultando il sito dell'autrice: da questo libro hanno tratto anche un film, presentato al Sundance Film Festival di quest'anno (ma ahimé, nessuno dei personaggi maschili è come me li ero immaginati durante la lettura).

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