martedì 8 aprile 2014

una serata a thornfield hall

L'altra sera ero indecisa su cosa guardare in televisione, così mi sono fatta ri-tentare dal DVD della miniserie su Jane Eyre della BBC, versione del 2006, e me la sono riguardata tutta, praticamente quasi quattro ore di fila. Confesso che ho fatto avanti veloce sulla parte iniziale (Lowood) e su quella con St.John & sorelle... volevo soltanto Rochester e Jane. E mi sono di nuovo ritrovata con la lacrimuccia che stava lì lì per cadere, sulla dichiarazione di Jane/Rochester, quella prima del matrimonio sfumato dove lei dice "solo perché sono povera e insignificante non significa che non abbia un cuore e non provi dei sentimenti..." e poi nel finale, quando Jane ritrova Edward ferito.

Questa versione della BBC - avendo più tempo - si dilunga molto di più su molti particolari, rispetto ai film da due ore al massimo (ad es. la scena con la zingara che "predice" il futuro a Thornfield, il tentativo di Rochester di convincere Jane a restare con lui dopo il fallimento delle nozze - e francamente in entrambi i casi non mi ricordo se si tratta di scene presenti nel libro, oppure se si tratti di "licenze" della sceneggiatrice). Ci sono molta più sensualità e passionalità espressa, rispetto al film di Zeffirelli, per esempio.


Ruth Wilson, l'attrice che interpreta Jane, secondo me ha un volto che non esprime bene l'immagine che IO mi sono sempre fatta di Jane. Per me nei suoi panni (esteticamente intendo) era perfetta la Charlotte Gainsbourg zeffirelliana. La Wilson mi pare un pò' troppo caruccia, e soprattutto con labbra troppo grandi e importanti rispetto alla mia immagine di Jane. Toby Stephens invece, che interpreta Rochester, ricalca abbastanza il physique du role del dark hero, anche se magari l'avrei visto meglio con qualche centimetro di altezza in più. Ma pochissimi, eh... non mi sto certo lamentando di lui, tutt'altro...

Comunque anche la versione di Zeffirelli a me è sempre piaciuta moltissimo, e lo stesso vale anche per l'ultimissima versione di Fukunaga. Ma ciò che mi porta a preferire in assoluto la miniserie del 2006 è che ha un finale che soddisfa la curiosità dello spettatore, è molto più completo. Jane ritrova Rochester e ci sono almeno dieci minuti di sceneggiato in cui i due hanno tempo di parlare del loro futuro. Ci viene addirittura mostrata una scena della loro nuova vita da marito e moglie, insieme al loro ultimo nato, alla famiglia e alla servitù riuniti in occasione di un ipotetico (e metaforico) "scatto fotografico" finale. Non costa niente aggiungere 'sti trenta secondi:  noi spettatori siamo contenti, e almeno non ci viene "chiusa la porta in faccia" come succede, invece, con il film di Fukunaga, che termina con una scena quasi troncata, che ci porta a chiederci se è finito così, o se ci siamo persi qualcosa...



P.S.: ma lo sapevate che Toby Stephens è figlio di Maggie Smith (la mitica Lady Violet in Downtown Abbey, nonché la prof.ssa McGonagall in Harry Potter)?

Nessun commento:

Posta un commento