lunedì 9 novembre 2015

metronome

Metronome. A history of Paris from the underground up
di Lorànt Deutsch
 

Ho incrociato la mia strada con questo libro più volte, prima di arrivare a leggerlo il mese scorso. L'avevo notato qualche anno fa, quando era appena uscito nelle librerie francesi e io mi trovavo a Parigi per una vacanza di 4-5 giorni.
Il suo titolo - Metronome - mi era rimasto in memoria, tanto da farmelo notare nuovamente in una libreria internazionale ad Amsterdam nel 2011, in una sua traduzione in inglese. L'avevo soppesato e mi ero nuovamente chiesta: "lo compro oppure no?", ma l'avevo lasciato là.

E poi mi ci sono di nuovo imbattuta a Parigi, ovviamente, quest'anno a settembre, esattamente due minuti dopo che avevo comprato un altro volumetto storico-fotografico sulla Métro parisienne.

Metronome è una narrazione della storia di Parigi, dagli albori ad oggi, attraverso alcune fermate della sua metropolitana. Ma, anche se parte dalle stazioni della Métro e le usa come punto di partenza, è un libro di storia a tutti gli effetti. Un libro che consiglio di leggere a chi ama Parigi, a chi già ci è stato, a chi almeno in parte la conosce, a chi ci tornerà presto. Non mi sento di consigliarlo del tutto a un neofita, a qualcuno che non è mai stato nella ville lumière, semplicemente perché non è una guida turistica.

L'autore, Lorant Deutsch, è un attore che utilizza un metodo particolare per narrare la vita e la storia di Parigi. Ognuno dei 21 capitoli è relativo a un determinato secolo, e parte facendo riferimento ad una specifica stazione della metropolitana.
Ad esempio il primo capitolo si concentra sulla stazione Cité, e ci narra la storia degli albori di Parigi, e della tribù dei Parisii che furono i primi abitanti di quella che oggi conosciamo come Ile de la Citè. L'autore ci guida anche nelle location nei pressi della stazione che hanno un interesse storico-culturale, e che in qualche modo hanno relazione con la Parigi del primo secolo d.C.

E così si va avanti secolo per secolo, e stazione per stazione. Ogni capitolo occupa grosso modo lo stesso spazio degli altri, nel senso che non viene data predominanza a un periodo storico rispetto agli altri. E' tutto piuttosto bilanciato.
Questo può essere un po' frustrante se il proprio interesse verte soprattutto su certi argomenti a scapito di altri. Io confesso di aver cominciato a leggere Metronome dal capitolo 17, dalla parte del Re Sole che fece costruire il Complesso des Invalides. Arrivata al termine del libro ho ricominciato dal capitolo 1 per poter arrivare a "chiudere il cerchio" (ho trovato un po' pesante la lettura della parte medievale, dei secoli in cui si parlava di Franchi e Merovingi... questione di gusti).

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